Che fossi una pessima blogger penso si fosse capito, ma ho intenzione di rimediare con un luuuuunghissimo post in cui vi racconterò tutte le mie vicessitudini degli ultimi due mesi.
C'è sicuramente da dire che per un sacco di tempo non ho sentito nulla da Intercultura, se non quando un paio di settimane fa, mi era stato comunicato che non ero risultata vincitrice di un programma sponsorizzato da INPS.
Dovete sapere infatti, che quando compilate il vostro fascicolo online, dovrete fare liste diverse di preferenze di paesi per ogni borsa di studio per cui concorrete: io concorrevo per quella di Intercultura (a cui concorrerà chiunque si iscriva con loro), con una borsa parziale INPS e una borsa fornita da una Cassa rurale della mia regione che avrebbe coperto tutte le spese, ma sarebbe stata molto difficile da vincere dato che ce n'erano solo 6 in tutto il Trentino.
Verso la fine di gennaio circa, sono uscite le graduatorie per le borse INPS (che non so esattamente chi sia questo famoso INPS, ma ne avrei avuto diritto visto che mia mamma è inscritta ad una qualche lista o qualcosa del genere): le borse in questione a disposizione erano 850, ma io ero circa 1000. Sperare che duecento persone si ritirassero, era decisamente fuori discussione. In quel momento la mia speranza di partire con Intercultura è scemata, mi ero quasi rassegnata a dover trovare un altro modo per partire e abbandonare il sogno di andare con AFS e cioè in un posto che avrebbe potuto essere in Europa come dall'altra parte del mondo.
I miei mi avevano proposto di concorrere per una borsa sponsorizzata dalla Regione, mentre aspettavo di sapere qualcos'altro da Intercultura o dalla Cassa di risparmio, e qualche giorno prima di cominciare a compilare carte varie, cercare documenti e rincorrere i professori per chiedere una lettera di raccomandazione, il 3 febbraio c'è stata una svolta.
Era il 3 gennaio sera, un mercoledì (me lo ricordo perché il giorno dopo avevo un'interrogazione e in ogni caso, è stato tre giorni fa ahaah), e mi stavo preparando per entrare nella doccia. Stavo cambiando canzone sul cellulare quando mi è arrivata una notifica dalla Fondazione Caritro (la Cassa di Risparmio) in cui mi comunicava il risultato del concorso. Sono entrata nel panico. Avevo il terrore di rimanere delusa, e mentre aprivo il file allegato, dentro di me mi stavo urlando di non farmi aspettative perché quasi sicuramente non avrei vinto un bel niente.
Poi è successo tutto in un secondo.
Ho letto quel "cara Bianca", e dopo due righe, scritto in grassetto, c'era scritto "FRANCIA". Prima ancora di leggere con calma la mail e di pensare razionalmente, ho fatto un urlo come ne andasse della mia vita e sono corsa in cucina, dove i miei erano visibilmente spaventati. Ho cercato di dire che forse avevo vinto una borsa di studio, ma prima di riuscire a mettere insieme due parole sono scoppiata a piangere. I miei erano increduli. Prima di gasarsi, hanno letto dal cellulare la comunicazione, e per essere certi al cento per cento che non fosse uno sbaglio o qualcosa del genere, siamo andati a controllare anche sul computer. Non c'era nessun dubbio: la mail era arrivata a me con tanto di intestazione, firma del presidente e i complimenti. Ho passato la serata a piangere, così incredula da non riuscire nemmeno a mettere a fuoco il fatto che sarei partita.
Vincere questa borsa di studio era stato sin dall'inizio qualcosa di altamente improbabile, a cui avevo scelto di concorrere perché "non si sa mai". Sapere di essere stata la destinataria mi ha fatto scoppiare, mi sono messa a piangere come non mai e per la prima volta dall'inizio di quest'avventura con Intercultura, mi sono resa conto di quanto in realtà volessi partire. Ho scaricato tutta la tensione e la paura che avevo di non partire, e per quella sera e i due giorni dopo ho vissuto sulle nuvole. Il sogno si era avverato: sarei partita per un anno, senza pesare affatto economicamente sulle spalle dei miei, visto che la borsa avrebbe coperto tutte le spese, e sarei tornata con una lingua in più. Mi ero fatta tutti i film mentali possibili e immaginabili (d'altronde, chi non lo farebbe?;)) riguardo alla Francia, l'avevo detto a tutti i miei parenti e amici, l'avevo pubblicato su tutti i social. Il fatto di partire per la Francia, che era la mia sesta preferenza su otto, non mi pesava affatto, anzi. Ero solo felice di partire.
Ieri sera invece, mentre ero a fare la spesa con mio padre, ansiosa di tornare a casa per studiare per la prova di storia di questa mattina, vedo le notifiche di due email. Vado a controllare, e vedendo che erano di Intercultura, mi sono immaginata che fossero la conferma della partenza per la Francia e della borsa di studio. Nella prima email dicevano di accedere con il proprio numero di matricola al sito dove erano comuncate le varie vincite, e prima di andare a controllare, ho letto la seconda. In quest'ultima mi stavano praticamente dicendo che avevo vinto qualcosa(anche se non hanno ben specificato quale programma) e mi davano le varie informazioni per i passi successivi, quindi giusto per sicurezza sono andata sul sito, giusto per la soddisfazione di vedere scritto "vincitore per un programma annuale in Francia interamente sovvenzionato da...."
Non immaginate quindi la mia sopresa, quando al posto di "Francia" ho letto "Svezia". Sono rimasta pietrificata. Ho subito pensato ad un errore, e appena sono tornata a casa ho controllato sul mio fascicolo online i documenti che erano stati caricati recentemente da Intercultura e non c'era dubbio, i documenti erano tutti pronti per la partenza per la Svezia. Ho subito scritto ai volontari della mia zona per dei chiarimenti, e mi hanno risposto dicendo che si, in realtà avevo vinto un programma annuale in Svezia e che la Fondazione aveva fatto un errore.
I miei film mentali sulla Francia sono quindi andati in fumo. Non sono scoppiata piangere, ero solo incredula e speechless. Inizialmente mi sono subito pentita di aver messo la Svezia come terza preferenza. Cosa mi aveva spinta ad andare in un paese di cui non sapevo una parola della lingua? Ero diventata improvvisamente scema? Naturalmente pensare di studiare per la verifica di storia non mi è neanche passato per la testa (e quindi oggi sono rimasta a casa *-*). Prima di poter veramente realizzare che sarei andata in Svezia, abbiamo stampato moduli vari e cominciati a compilarli. Dovrò fare richiesta per un passaporto, mandare moduli alla sede centrale italiana AFS e nei prossimi mesi parteciperò agli incontri di preparazione.
Questa mattina con mia mamma ho guardato dei video di un'italiana, che vive in Svezia, che insegnava le basi dello svedese. Impararlo non sarò facile, non quanto il finlandese di sicuro, ma mi è parso di capire che grammaticalmente parlando non deve essere troppo difficile ed è un mix tra inglese e tedesco. Per ora non sono ancora riuscita a farmi dei veri film mentali, ma sono certa che nei prossimi mesi non farò altro.
Non vedo l'ora di trovarmi in una casetta immersa nei boschi e coperta di neve.
Per qualsiasi chiarimento, non fatevi scrupoli a scrivermi, mi raccomando!
Un abbraccio e a prestooooo
una Bianca ansiosa di andare in Svezia
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| La Svezia è anche il paese di Pippi Calzelunghe! (I've just realized) |






