domenica 15 novembre 2015

#2 Colloquio psico-attitudinale e attività di gruppo

Rieccoci! 
Oggi voglio parlare nei dettagli di quello che ho dovuto fare una volta iscritta ufficialmente a Intercultura, quindi molto probabilmente se non sei interessato a candidarti con quest'associazione, ti consiglio direttamente di passare al prossimo post:)

Una volta iscritto online a Intercultura, attraverso un sito che si chiama AFS dove ti chiedono informazioni personali (le solite durante un'iscrizione: nome, cognome, data di nascita, indirizzo e potrei andare avanti per tre ore), ti spedisono una mail in cui ti dicono che la tua iscrizione è stata accettata e ti fanno compilare altri moduli (sempre online che si sbloccano una volta iscritto).  
In questi devi caricare la pagella dei tuoi anni precedenti, le carte d'identità dei tuoi genitori, una tua foto e rispondere a delle domande personali, per esempio ti chiedono di descriverti, parlare del tuo carattere e del tuo rapporto con i familiari, se hai mai viaggiato all'estero e cosa ti aspetti da Intercultura. Bisogna inviare tassativamente questo fascicolo online entro la data del colloquio, che ti viene inviata in una mail appena dopo la tua iscrizione. Questo fascicolo è importante ma solo relativamente, perché serve a quelli della commissione del colloquio a conoscerti e non per venire giudicato su base nazionale, non ancora almeno:)

Nella mail di cui ti ho parlato prima, inoltre, ti dicono anche la data del colloquio psico-attitudinale, quella delle attività di gruppo e quella del colloquio individuale. 

Ieri sono andata a fare il colloquio psico-attitudinale, che era difficile da prendere con serietà perché c'erano delle domande talmente ridicole che non sapevi come reagire. Ci hanno divisi in vari gruppi (in base all'orario di arrivo) e ci hanno consegnato una busta in cui c'era un righello, due fogli bianchi, una tratto-pen, un libretto con i quesiti, tre fogli già pronti per rispondere alle domande e dei codici a barre. 
Abbiamo cominciato disegnando un albero a frutto (che potrebbe seriamente compromettere la mia partenza visto il mio talento innato nel disegnare) e poi abbiamo comcinato il test vero e proprio. Nella prima parte c'erano delle domande vero/falso che ci chiedevano di noi, se per caso sentiamo delle cose che gli altri non sentono, se vogliamo bene ai nostri genitori, se abbiamo gli incubi e altre domande simili (ci siamo fatti le meglio risate, veramente ahahah). Nella seconda parte invece ci chiedevano se ci piace il nostro corpo, se ci abbuffiamo, se pensiamo spesso alla dieta e quello che mi è rimasto più impresso è se ci piace la forma del nostro sedere. Se in questo momento state ridendo, vi capisco.
Nella terza e ultima parte, invece, ci facevano domande varie sulle emozioni, e dato che le risposte erano da dare su un foglio di risposte tipo PET, a un certo punto mi sono cominciati 
a girare gli occhi e ho confuso qualche crocetta, quindi se dovessero prendermi per una squilibrata, non me ne sorprenderei troppo. Preparatevi quindi a 68426842 domande che vi faranno chiedere che cavolo ci state a fare lì, e dotatevi di taanta pazienza.

Al termine del test, ci hanno raggruppati tutti nuovamente insieme e ci hanno distribuito dei cataloghi "Paese che vai, usanza che trovi", dove sono descritti nel dettaglio i paesi in concorso con testimonianze e informazioni di ogni genere.

A questo punto la prima parte del programma è finita e siamo diventati ufficialmente dei possibili Exchange Student.

Ci hanno dato anche un fascicolo, che serve a stipulare un vero e proprio contratto tra noi e Intercultura. Ci sono da compilare milioni di moduli con informazioni di tutti i generi, sopratutto per poter accedere alle borse di studio. Ci hanno anche detto che a breve sul sito AFS verranno sbloccati dei nuovi contenuti che dobbiamo compilare assolutamente entro il 6 dicembre, in inglese, con l'aggiunta dei voti che abbiamo attualmente a scuola (firmati e controfirmati da un insegnante) e un certificato medico. Questo fascicolo è la nostra carta d'identia livello nazionale che ci permette di essere inseriti nella graduatoria ed è anche la nostra presentazione per la nostra host-family

Oggi invece ho partecipato alle famose "attività di gruppo", che si svolgevano in gruppi di circa dodici persone.  Ci hanno detto espressamente di non dire a nessuno cosa abbiamo fatto nel dettaglio per non rovinare la sorpresa, ma ti posso garantire che è stata una chiacchierata tranquillissima, divertente e ci ha fatto sentire ancora di più parte del programma. 
  
 Il 21 novembre ho il colloquio individuale, in cui mi analizzeranno come una cavia e dovrò quindi prepararmi il discorso del perché voglio partire ahah dopo quello, devo sostenere un esame di inglese (del livello circa A2-B1), che devono fare i ragazzi che hanno chiesto di partire per gli USA, per l'Honduras, per l'India e un paese che non ricordo.
Fatto quello, finirò di compilare il fascicolo online e, cosa più importante, dovrò scrivere la mia lista di preferenza per gli stati. Sono ancora abbastanza indirizzata verso il Canada (nonostante il programma annuale sia solo in quello francofono, spero di finire in una famiglia francese che parli bene anche l'inglese, in modo da poter fare 2 in 1). Voglio anche inserire USA, Sudafrica e forse anche un paese del nord (Svezia o Norvegia). Sono davvero ancora molto indecisa su questi ultimi, e voglio parlarne con i volontari durante il colloquio per capire cosa veramente voglio fare.

A questo punto devo decidere se partire con Intercultura e correre il rischio di non andare nei Paesi dove vorrei andare, oppure andare con un'altra associazione e andare dove voglio. Devo ancora pensarci, ma non posso metterci troppo visto che mi diranno se ho vinto un posto con Intercultura alla fine di febbraio, e il termine di iscrizione per le altre associazioni è verso gennaio. 

 Vi farò sicuramente sapere com'è andato il colloquio e l'esame di inglese, spero di essere stata anche di minimo aiuto per voi. Fatemi sapere cosa avete in mente di fare voi per il vostro anno all'estero.

Un abbraccio, Bianca 

PS: Se vi doveste star chiedendo il motivo di questo blog, dire che ho deciso di cominciarne uno per aiutare i nuovi Exchange Students indecisi sulle associazioni a cui rivolgersi o vogliono poter sapere nei dettagli le emozioni che uno studente all'estero prova o che cosa combina, ma soprattutto per potermi ricordare per sempre di quest'esperienza che andrà ad essere una delle più importanti delle mia vita.  

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